Matrimonio a Villa Estea
ERIKA E KEVIN – DAL CANADA IN ABRUZZO
MATRIMONIO A VILLA ESTEA
Torno sempre molto volentieri a Villa Estea per documentare un matrimonio. Sarà per la storicità che un luogo simile emana, sarà per la fantastica vista su un’Adriatico quieto ma infaticabile come quello della Costa dei Trabocchi, sarà per l’ottimo cibo, ma ogni volta che torno qui è come sentirsi a casa. E questo è un aspetto fondamentale, per chi come me è impegnato a documentare sul campo un evento così importante come un matrimonio. Bisogna sempre lasciare un po’ di sé nei luoghi che si visitano, siano questi luoghi di lavoro o punti di approdo per viaggi ancora da programmare.
Il matrimonio a Villa Estea di Erica e Kevin rappresentava una sfida. Bisognava raccontare non solo il loro matrimonio ma le loro radici, perfettamente visibili in quelle colline a ridosso del mare. Un matrimonio perfettamente organizzato e coordinato da Emma di Love Italy Weddings.
LA CERIMONIA
La cerimonia non poteva che avere luogo nello stessa chiesa in cui i nonni di Kevin hanno celebrato il loro matrimonio, quasi un secolo fa, prima di piantare le proprie radici in Canada. Di qui la sfida: come raccontare una storia che è, in fondo, una storia di un popolo, quello che nei primi anni del secolo scorso, abbandonava i propri luoghi di nascita per cercare fortuna dall’altra parte dell’oceano. Sono storie simili, quelle che leggiamo o che sentiamo raccontare. Tutti noi abbiamo in famiglia almeno un bisnonno, un prozio o un parente emigrato da qualche parte, lasciandosi dietro di sé un paesaggio rurale ed incontaminato che oggi, nostro malgrado, è profondamente mutato, nell’aspetto, nell’anima, nel cuore.
LA FESTA
La festa è il momento della giornata che preferisco. Non solo perché ciò che racconto con le mie fotografie è la connessione profonda e nascosta tra due anime, ma perché quella connessione poi la inserisco in un contesto più ampio, fatto di volti, gesti, colori e suoni che sono, al contempo, cornice e quadro, opera e sua rappresentazione. Ogni festa di matrimonio riflette la personalità della coppia. In fondo, mi piace pensare che ci siano infiniti modi di raccontare una storia. Ernest Hemingway lo chiamava “Il principio dell’Iceberg”, dove l’importante è quel che non si vede, di una storia, ciò che è sommerso, ciò che viene taciuto. Dal canto mio, non faccio altro che seguire questo principio con la mia fotografia, eliminando tutto ciò che conosco, mentre però lascio affiorare in superficie sempre la parte più nuova di me.